PROGETTO Via Francigena

Prefazione per la Guida-Vademecum VF 2002

a cura di Michel Thomas-Penette, direttore dell’Istituto Europeo degli Itinerari Culturali-Lussemburgo (IEIC)

Nel 1994, su presentazione del Ministero del Turismo italiano, il Consiglio di Orientamento degli Itinerari Culturali del Consiglio d’Europa decise di raccomandare l’elezione del tema della Via Francigena, complementare di quello delle Strade di San Giacomo di Compostella, creando così un grande tema sui pellegrinaggi storici in Europa.

Così come fu eletto, l’itinerario riprendeva un’antica via di pellegrinaggio verso Roma che conobbe il suo apogeo nel Trecento. L’itinerario inizia da Canterbury per finire a Roma, attraversando la Francia e la Svizzera. Esso ricalca il tracciato del viaggio compiuto dall’arcivescovo di Canterbury Sigerico, il quale si recò a Roma nel 990 per incontrare papa Giovanni XV.

Gruppi di lavoro erano stati istituiti dal Ministero del Turismo e ci furono diverse mostre e convegni. Tale iniziativa mirava ovviamente alla preparazione di una via di percorso nella previsione del Grande Giubileo del 2000. Ma oltre al Giubileo, si tratta di proporre agli europei del XXI° secolo di percorrere strade storiche, le quali mostreranno l’immagine che i loro predecessori si facevano dell’Europa, dei suoi valori e delle sue culture. Comprendere il patrimonio culturale e naturale lungo le strade europee, infatti vuol dire prima di tutto comprendere il prossimo ed imparare la solidarietà e la tolleranza.

In Italia la Via Francigena s’interseca con la Via di San Giacomo, facilitando la cooperazione tra i due itinerari. Ma per il resto d’Europa, come è descritto molto bene, tappa per tappa, in questo vademecum, la Via unisce l’itinerario e l’adamento religioso di un uomo, Sigerico, come è documentato nel suo diario, alle numerose vie usate dai viandanti diretti alle diverse mete di pellegrinaggio, che si incrociavano in cammino: San Giacomo, Roma e Gerusalemme.

Nei primi due anni di elaborazione del presente itinerario, questa rete di lavoro funzionò con gli aiuti dell’Unione Europea. Ma le strategie ministeriali sono chiamate a cambiare ed il Ministero del Turismo si volse poi verso un’organizzazione più decentrata dei ” prodotti turistici “, lasciando le collettività territoriali libere di agire. L’iniziativa di rilanciare una vera cooperazione in tutta Europa appartiene alla Sig.ra Adelaide Trezzini che decise, parecchi anni or sono, di creare un’ Associazione per riattivare lo studio storico della Strada e fornire a pellegrini e turisti indicazioni su percorsi molto meno conosciuti.

L’” Association Via Francigena (CH) ” ha concluso, quattro anni or sono, un accordo di partenariato con l’Institut per studiare il modo di restaurare una continuità tra i diversi paesi e le collettività implicate sull’insieme del percorso e preparare in comune una politica di informazione e di documentazione.

Salutiamo dunque oggi la pubblicazione del secondo vademecum che concretizza la continuità ritrovata della strada. Come lo scriveva di recente la Sig.ra Trezzini: ” la Via Francigena è concretizzata “!. Questo grido di gioia sarà certo anche quello dei numerosi europei che scelgono di vivere l’Europa nel percorso e nella scoperta delle strade che ne hanno segnato le tappe storiche.
Da parte nostra, continueremo questa cooperazione con il collegamento del sito Internet dell’associazione e dell’Institut , in modo da offrire a tutte le persone interessate una pagina importante della nostra storia comune, tutte le informazioni che riguardano il loro comune patrimonio. (traduzione)

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